Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

Le pareti fredde e umide rappresentano uno dei problemi più comuni nelle abitazioni, specialmente in quelle costruite diversi decenni fa o in zone particolarmente soggette a piogge e umidità. Questo fenomeno può causare disagio abitativo, formazione di muffe, deterioramento delle superfici e, nel lungo periodo, danni strutturali. Per fortuna, esistono soluzioni efficaci per coibentare le pareti nel modo corretto, migliorando il comfort e la salubrità degli ambienti domestici. In questo articolo scopriremo come riconoscere il problema, quali materiali scegliere e quali tecniche adottare per ottenere risultati duraturi.

Perché le pareti diventano fredde e umide?

Le cause delle pareti fredde e umide sono molteplici e spesso si combinano tra loro. Uno dei principali motivi è la mancanza di un adeguato isolamento termico: le pareti esterne, non protette da uno strato isolante, diventano ponti termici che favoriscono la dispersione del calore interno e l’ingresso del freddo dall’esterno. Questo fenomeno si accentua in presenza di materiali costruttivi poco performanti o di edifici datati, dove le tecniche di costruzione non prevedevano l’isolamento.

Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

L’umidità può inoltre derivare da infiltrazioni d’acqua piovana, risalita capillare dal terreno o condensa interna. Quest’ultima si verifica quando l’aria calda e umida degli ambienti interni entra in contatto con una superficie fredda, come appunto una parete non isolata, causando la formazione di goccioline d’acqua e, a lungo andare, la comparsa di muffe e macchie scure.

Oltre al disagio termico, le pareti fredde e umide possono compromettere la qualità dell’aria, favorire allergie e problemi respiratori e ridurre la durata di pitture e rivestimenti. È quindi fondamentale intervenire in modo mirato e professionale per risolvere il problema alla radice.

Materiali isolanti: quali scegliere per coibentare le pareti

La scelta dei materiali isolanti è un passaggio cruciale per ottenere una coibentazione efficace e duratura. Esistono diverse tipologie di isolanti, ognuna con caratteristiche specifiche in termini di conducibilità termica, resistenza all’umidità, facilità di posa e impatto ambientale.

Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

Tra i materiali più utilizzati troviamo:

– Lana di roccia e lana di vetro: isolanti minerali molto performanti, resistenti al fuoco e con buone proprietà fonoassorbenti. Sono adatti sia per l’isolamento interno che per quello a cappotto esterno.
– Polistirene espanso (EPS) e polistirene estruso (XPS): materiali sintetici leggeri, impermeabili e facili da lavorare. Sono ideali per il cappotto esterno e per le zone soggette a forte umidità.
– Pannelli in poliuretano: offrono un ottimo isolamento termico con spessori ridotti, ma sono meno traspiranti rispetto agli isolanti minerali.
– Isolanti naturali (fibra di legno, sughero, canapa): soluzioni ecologiche, traspiranti e adatte a chi cerca materiali sostenibili. Hanno buone prestazioni termiche e aiutano a regolare l’umidità interna.

Le tecniche di coibentazione: interna ed esterna

Una volta scelto il materiale più adatto alle proprie esigenze, è importante valutare la tecnica di coibentazione da adottare. Le due principali soluzioni sono l’isolamento a cappotto esterno e l’isolamento interno.

Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

L’isolamento a cappotto esterno consiste nell’applicazione di pannelli isolanti sulla facciata dell’edificio, che vengono poi rifiniti con intonaco o rivestimenti specifici. Questa tecnica è la più efficace per eliminare i ponti termici e proteggere le pareti dalle intemperie, ma richiede interventi strutturali e, in alcuni casi, permessi comunali. Il cappotto esterno è particolarmente indicato per edifici indipendenti o condomini che vogliono migliorare la classe energetica dell’intero stabile.

L’isolamento interno, invece, prevede la posa di pannelli isolanti direttamente sulle pareti interne dell’abitazione, seguiti da una controparete in cartongesso o altro materiale. Questa soluzione è più semplice e veloce da realizzare, non modifica l’aspetto esterno dell’edificio e può essere adottata anche in appartamenti singoli. Tuttavia, riduce leggermente lo spazio abitabile e non risolve completamente i ponti termici in corrispondenza di pilastri e travi.

Consigli pratici per una coibentazione efficace e duratura

Per ottenere il massimo beneficio dalla coibentazione delle pareti fredde e umide, è importante seguire alcuni accorgimenti pratici. Innanzitutto, prima di intervenire con l’isolamento, è necessario individuare e risolvere eventuali problemi di infiltrazioni o risalita capillare, altrimenti l’umidità potrebbe persistere anche dopo la posa dell’isolante.

Pareti fredde e umide: ecco come coibentarle nel modo corretto

È fondamentale affidarsi a professionisti esperti, che sapranno consigliare i materiali e le tecniche più adatte al contesto specifico e garantire una posa a regola d’arte. Una corretta sigillatura dei giunti, l’uso di barriere al vapore e la cura dei dettagli in corrispondenza di finestre e porte sono essenziali per evitare la formazione di nuovi ponti termici o problemi di condensa.

Infine, è utile abbinare la coibentazione a una buona ventilazione degli ambienti, magari installando sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), per mantenere l’aria salubre e prevenire la formazione di muffe. Con questi accorgimenti, le pareti della casa torneranno ad essere calde, asciutte e accoglienti, migliorando il benessere abitativo e il valore dell’immobile.

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